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//Assumere un’AI in azienda. Parte 2: non c'è un vestito buono per tutte le stagioni.

Prosegue il viaggio di analisi sulla selezione ed assunzione di un'AI in azienda. Nel post precedente è stata fatta un po' di analisi sulle tipologie di strumenti basati su AI e sulle aspettative che è bene avere prima di partire.


Infatti, stiamo affrontando un nuovo tipo di risorsa: né umana né puramente tecnologica, ed è importante capire come introdurla tra gli ingranaggi della nostra complessa organizzazione aziendale.

La questione è molto seria in quanto immagino che nessuno di voi abbia mai assunto una persona senza pensare alle sue caratteristiche, alle sue competenze e, quantomeno, al primo reparto in cui introdurla.

Credo che nessuno abbia adottato un software senza valutarne il valore dell'investimento, il ROI, gli Opex e l'effettiva utilità.

In sostanza credo che nessuno abbia assunto una persona senza aver pensato a cosa fargli fare.


Quindi proseguiamo il viaggio in questa fase che, vi avviso, sarà necessariamente un po' didascalica a causa della necessità di comprendere quali AI fanno al caso vostro dopo averne esaminate un po'.



Non c'è un vestito buono per tutte le stagioni.

Detto questo, nella seconda parte, vorrei concentrarmi sul fatto che l’AI, soprattutto quella Generativa, non è un vestito buono per tutte le stagioni: non c'è un'AI che va bene per tutti i compiti e generalizzare in questi casi non aiuta.

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